mercoledì 22 febbraio 2012

TELEVISIONE-PUBBLICITÀ' Veline & Poeti

sabato 3 aprile  .... continua.... Tra le cose che ho imparato dopo più di quaranta anni di vita nella natura è che per vedere un metro più in là devo chiudere gli occhi e guardare dentro di me, se voglio sfuggire alla stupida prigionia dei consumi, agli insignificanti bombardamenti della pubblicità, alla violenta dittatura della televisione. ......    Questo scrivevo 4 anni fa, ed ero certo e convinto che la gente stesse rinsavendo da questa malattia, da questo vizio di dipendenza da televisione fatta di talk-show mirarti e misurati, spettacoli serio comici con l'unico intento di nascondere con il riso problemi dolorosi, incontri pubblici con moderatori  mal svenduti e biechi con illustri personaggi politici tendenziosi e bugiardi alla stregua di Giuda Iscariota, grandi fratelli e isole disincantate frequentati da una razza di esseri umani che neanche Dio nella sua smisurata bontà e fede riconoscerebbe e salverebbe dall'ennesimo Diluvio Universale. Pubblicità coercitive e vigliacche che promettono, anzi assicurano cose completamente false e spesso inesistenti, campate per aria così come loro, professori del Niente. E potrei riempire pagine e pagine a compilare un libro infinito di  nefandezze televisive che hanno indotto e continuano ad indurre una folta massa di gente a vivere schiave di questa vita filo-televisiva. Sono schifato, demoralizzato, depresso, offeso, avvilito di fronte a certe situazioni di maleducazione e di poca se non nulla sensibilità sociale ed umana. Son stanco di dovermi vergognare di essere Uomo per colpa di certe persone, che perfino mi, e ci rappresentano! Stamane neanche la luce del fuoco di legna a due metri da me, e il suo calore rassicurante mi basta per sedare i sentimenti feriti. Non c'è buio nella stanza, ma dentro di me persiste vigliacca e maligna la disillusione. Mi siedo e mi rialzo. Guardo fuori dalla finestra il castello sommessamente illuminato. Mi alzo, giro per la stanza disturbando i miei animali. Mi sembra d'essere un attore nel buio seguito dall'occhio di bue. Un attore in cerca del proprio monologo. Un attore che ha studiato per anni la parte, e che ha vissuto per anni il copione che deve interpretare. MA ORA NON RICORDA NIENTE. Tristezza, delusione, amarezza. Perturbazioni minacciose di tempesta mi offuscano sentimenti ed umore. E forse non è colpa di nessuno, se non della mia stramaledetta e bastarda sensibilità, che peggiora con glia anni e che mal va d'accordo con il "clima" umano e sociale che ho attorno. E la televisione ne è fautrice e responsabile!
Il potere è riuscito a ledere la mia corteccia? Il mio tronco ha una breccia?
Mi sento come un animale indifeso in preda ad un cacciatore disonesto, cattivo, arrivista, ipocrita, malvagio, cieco, traditore, falso, disonesto ..... (aggiungete voi il resto), armato di fucile e munizioni. Questo cacciatore è drogato di successo, e deve rincarare la dose continuamente, cerca carne morta per sfamarsi della fame inesauribile di successo, e di quello a "qualsiasi costo"!
L'animale nudo è braccato, le zampe doloranti da artrosi, screpolate dal freddo di un inverno severo, vissuto nella Natura. Il cacciatore è vestito di tutto punto, fasciato di abiti rubati, e ghigna famelico e malefico con la maschera da uomo indossata che nasconde la scimmia primigenie sotto.
L'animale sente l'odore della scimmia, alza il pelo sulla schiena e ringhia di zanne bianche da Lupo.
  ......così mi sento stamattina, nel crepuscolo di un giorno che si annuncia di sole. Ma sarà ancora per mezzo mondo un giorno di aberranti veline scimmiesche, e televisione, e ancora di cacciatori senza scrupoli, proiettati e professati come dei nel grande schermo della vita. E DI QUESTO MI DISPERO!
Deluso di quel che accade, e che credevo mai sarebbe successo. Disperato per un popolo civile mondiale che si arrende di fronte ai cacciatori mascherati. ma è una delusione inutile, che ferisce a morte solo me stesso. Ed è proprio troppo poco!
   Oggi va cosi! Oggi sento più forte ancora il bisogno di andare nella foresta a medicarmi delle ferite del cacciatore. Vagherò tra alberi e radure lievemente innevate. Lascerò che freddo e sudore si mescolino insieme, temprando e rinforzando il mio Carattere e Corpo. Sentirò i brividi rinforzarmi, rinsaldando l'umore. Il Silenzio e la Solitudine saprà medicare gli squarci fatti dai colpi inflitti.  Scusatemi. Io vado. MaxS


                  LA LIBERTÀ' NON SI MENDICA, LA LIBERTÀ' SI ESERCITA       MaxS

MaxSolinas e Arja la Lupa




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