martedì 27 marzo 2012

SEMPRE IL MIO CUORE E' DEI MONTI IN CIMA


mercoledi 28.  ...continua...
  Ho trasformato la mia casa in una tana. tutte le cose, solo quelle che servono per vivere, le ho in casa. Basta un giorno o due, senza oltrepassare il vecchio portone di legno pesante, rosso scuro come fosse il portone dell'inferno, a ricaricarmi e rinfrancarmi.
   Non troppe cose materiali servono per la vita. Ma tante sono le emozioni, i pensieri, i sogni che utilizzo per vivere, e dare un senso a tutto ciò che ho intorno. 
   Mi sono redatto una mia morale, una linea di vita, delle regole. e cerco di rispettarle, dolcemente s'intende, e pronto a modificarle coscientemente se la situazione lo richiede. Non voglio essere schiavo di nessuno, e per primo di me stesso!
                            Ho conosciuto molte persone schiave della propria libertà.
La prima regola è quella di non oltrepassare il grosso portone della tana, neanche per un caffè al bar vicino, se non sono in equilibrio ed in pace con me stesso. Se lo facessi in uno stato d'animo sbagliato basterebbe una parola, uno sguardo, una frase mal detta nel cervello si scatenerebbero paure, , gelosie e rabbie recondite che sfocerebbero facilmente in atteggiamenti di difesa, e peggio in parole e gesti inconsulti e sproporzionati.
 Mi succede spesso di vedere uomini e donne reagire malamenete e sconsiderevolmente a gesti e parole fraintese. Le persone si difendono con il coltello tra i denti, anche di fronte ad un sorriso, ad un gesto di gentilezza, se non capito. 
  C'è paura, non ci si fida più di nessuno. Io ho imparato a starmene rintanato fin quando non sono in perfetto equilibrio. La mia casa è perfetta per questo. Nella mia isola deserta mi ricarico, ritrovo con completezza me stesso. A volte bastano poche ore, a volte giorni. Ma io aspetto, e quando sono fuori sarà difficile offendermi o importunarmi, Ma non impossibile!
  Ci vuole rispetto per l'intimità delle persone, e la sto imparando. Stempero velocemente il desiderio di fermare o di parlare, a volte anche solo salutare le persone note che mio affascinano e che incontro per strada. Spesso il desiderio di una parola, di un consiglio è irresistibile. Allora ci provo dolcemente. Timidamente le guardo, e dallo sguardo di rimando capisco se son disposte e se posso osare. In caso contrario mollo il colpo, me lo hanno insegnato gli animali questo metodo!
  loro si parlano e si capiscono con uno sguardo, con la postura del corpo.
Io anche se è vero che non sono così noto, non rifiuto mai un saluto o una parola. Anzi dico Buongiorno a tutte le persone che incontro, anche se non le conosco. basta che mi guardino negli occhi per un secondo e saluto sorridendo. Mi prenderanno per matto?
Ma il bello è che la maggior parte di queste, che siano in paese o in una città, ricambiano il saluto, a volte stupefatte, ma soddisfatte.
   Che bel gesto, lo sto imparando giorno per giorno il rispetto totale per il prossimo. E' una strada lunga, molto più di quanto immaginassi, ma ricca di soddisfazioni.
   Piccoli passi, piccoli gesti, piccole delicatezze. Fino ad arrivare al confine, per ognuno di noi diverso.
  Senza sbilanciarsi in avanti e cadere in invasione. Una strada morale, forte, invisibile e silenziosa.
 Delicatezze spesso interpretate come debolezza o peggio leziosità.
Affari loro, hanno tanto tempo per imparare cose che certe persone hanno già fatto proprie. 
    Credo invece che le attenzioni reciproche siano la rappresentazionea di un grande forza di sapore quasi femminile, per questo ancor più saldo e vero. Un rapportarsi morbido e delicato, deciso e pulito verso il prossimo.
  E credo, anzi ne sono certo, sia una bella lezione di vita!


                               SEMPRE IL MIO CUORE E' DEI MONTI IN CIMA.    G. Rey

Nessun commento:

Posta un commento